A cura di Massimiliano Santoro, CEO Gruppo Prospecta
In meno di due anni il mondo della formazione è cambiato. Abbiamo imparato, anche a distanza, a essere interattivi, a scambiarci feedback, a vederci in faccia, a metterci in gioco. Tutti ormai sappiamo usare zoom, meet, teams, webex e tutto il resto. Abbiamo scoperto nuove e un tempo impensabili modalità di relazione reciproca, nuove esercitazioni, nuove modalità per fare lavori di gruppo.
In questi giorni abbiamo terminato una delle molte edizioni del nostro corso “Formazione a distanza ravvicinata” realizzate in questi due anni, e abbiamo avuto il piacere di sentire molti dei partecipanti profondamente ed emotivamente coinvolti. Ne ricordiamo uno che, nel giro di tavolo finale, ha concluso la sua valutazione con una frase che ci fa ben sperare sul futuro della formazione da remoto: “In questo modo si può davvero fare formazione a distanza senza rinunciare ai contenuti ma, soprattutto, senza rinunciare alla relazione. In questi incontri noi siamo stati “vicini”, ci siamo conosciuti, abbiamo condiviso, ci siamo sintonizzati come ci insegnano gli studi neuro-scientifici. Così funziona davvero!”.
Per noi che abbiamo raccolto la sfida di una formazione da remoto che sia interattiva e vicina a chi apprende, una cosa è chiara: indietro non si torna. Come abbiamo dimostrato in una nostra ricerca sull’apprendimento, l’apprendimento a distanza funziona e funziona alla pari con l’apprendimento in presenza, solo se viene progettato ed erogato con competenza e professionalità. Per questo abbiamo scoperto nuove metodologie, migliorato gli strumenti sia per la formazione sincrona sia asincrona, abbiamo imparato a valorizzare la modalità e-learning. E ci sono ancora tante potenzialità da scoprire e sperimentare…perché fermarci? Perché non utilizzare entrambe le modalità, in un’ottica di formazione blended?
Occorre ricordare che facciamo formazione in aula da almeno 3.000 anni e formazione a distanza su vasta scala da meno di 2. E in soli due anni, ne abbiamo fatta di strada. Ma occorre accettare il fatto che si tratta di un modo diverso di fare formazione che ci obbliga a ri-progettare i nostri corsi, le nostre tecniche di gestione dell’aula, il nostro modo di comunicare e la tipologia di slide. Dobbiamo cambiare prospettiva, imparare a vedere gli aspetti positivi della distanza e trovare soluzioni ed innovazioni per sopperire agli aspetti che vengono a mancare senza la formazione in presenza.
Insieme con Quadrifor stiamo sperimentando diverse modalità, che pensiamo possano essere trend da sviluppare nei prossimi anni. A partire dallo sviluppo di contenuti M-learning, cioè attraverso l'utilizzo di smart phone e altri dispositivi mobili. Rende estremamente fruibile l’accesso, abbattendo la dipendenza da PC. In questo modo è possibile formarsi ovunque, in qualsiasi luogo ed in qualsiasi momento. Inoltre, rende maggiormente fruibile l’utilizzo di contenuti interattivi e trasforma il cellulare in un terminale visivo accessibile anche dagli altri partecipanti. Allo stesso tempo, stiamo sviluppando diversi contenuti Microlearning, ovvero un apprendimento sviluppato in piccole unità didattiche. Queste favoriscono il processo di apprendimento, limitando il tempo da passare davanti allo schermo. Tra gli strumenti su cui lavoriamo: podcast, i video, i post sui social network. Sono solitamente brevi, non superano i 10-15 minuti e trattano una sola tematica.
Da questo punto di vista la pandemia, supportata dal processo di digitalizzazione già precedentemente in atto, ha contribuito ad accelerare la trasformazione digitale anche nel settore dell’apprendimento. Il digitale maturo, insieme a nuove metodologie di apprendimento, diventerà il driver della formazione, consentendo alle scuole di formazione e alle aziende di poter erogare contenuti in qualsiasi momento ed in qualsiasi contesto.
Questo è il domani, ma c'è ancora molto da scoprire, insieme con quanti, come noi, non hanno smesso di mettersi in discussione, di innovare e soprattutto di apprendere.