Inclusività e pianificazione Competenze per prepararsi al futuro

02/08/2023 | 687

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Inclusività e pianificazione
Competenze per prepararsi al futuro

Di Giorgia Pacino, giornalista 
 

Per prendere le decisioni giuste, occorre conoscere quello che ci sta attorno. Aziende e manager ne sono sempre più convinti, ormai consapevoli che per navigare nel mercato e restare competitivi non basta avere a disposizione grandi quantità di informazioni: servono conoscenze e competenze. Il mondo manageriale più di altri è chiamato a riflettere sugli obiettivi del suo agire e sulle competenze necessarie per perseguirli. Di fronte all’incertezza, pianificare è diventata una necessità vitale per le aziende. Ipotizzare differenti scenari, cercando di spingere lo sguardo oltre il domani, aiuta a comprendere quali possibilità è più probabile che si realizzeranno, ma anche a dare priorità alle diverse opzioni in campo.

Manager e middle manager sono chiamati a identificare le strategie che porteranno l’azienda al successo. Ma come si delinea davvero una strategia di lungo periodo? Il termine “strategico” è sempre più adoperato nei contesti organizzativi, non solo per indicare scenari di previsione concreti, ma anche per sottolineare il ruolo decisivo che attribuiamo a determinate scelte sul futuro. Come spiega Valentina Boschetto Doorly, membro accreditato dell’Associazione dei futuristi professionisti e trainer del corso Tre modi per anticipare il futuro“strategico” è, appunto, ciò che contiene il seme di futuro. Per lavorare con la dimensione del futuro abbiamo, quindi, bisogno di metodi adeguati allo scopo.

Prima ancora che di skill tecniche, i manager del futuro avranno bisogno di potenziare le capacità di sense-making. Ciò vuol dire attivare capacità di ascolto e di condivisione, che aiutino gli stessi manager e i loro collaboratori a ridefinire i cambiamenti dei modelli di business, di lavoro e di relazione. Basti pensare ai temi della cultura e della diversità aziendale e all’impatto anche economico che questi hanno avuto nell’ultimo periodo all’interno delle organizzazioni. 

Nuove skill per supportare il cambiamento

Il binomio diversity & inclusion è ormai parte integrante della strategia di business di un numero sempre crescente di aziende, convinte che un gruppo di lavoro più inclusivo sia anche più performante. Persone con differenti background, età, origini, cultura e capacità fisiche possono apportare punti di vista unici e contributi originali, che favoriscono l’individuazione di soluzioni creative e innovative. La Toolbox Experience progettata insieme al Politecnico di Milano punta ad approfondire questi temi, per offrire punti di vista nuovi e occasioni di confronto tra realtà e settori diversi.

Una forte spinta alla necessità di ridisegnare i modelli di azione e le nostre previsioni per il futuro arriva anche dal fronte dell’innovazione tecnologica. Secondo una recente ricerca di IDC, il futuro lavorativo sarà definito dalla capacità - guidata dalla tecnologia - di supportare il continuo cambiamento innescato dalle sfide dei mercati e della società. Occorrerà, quindi, migliorare l’attività di pianificazione, tenendo in considerazione le nuove condizioni di volta in volta determinatesi nel panorama competitivo in cui si muove l’azienda.  

Si tratta allora di individuare una nuova area di competenze per il middle manager. Questi sarà chiamato a definire strategie per capitalizzare l’incertezza all’interno di organizzazioni rinnovate, che sappiano valorizzare le nuove sensibilità delle persone, la ricerca di esperienze inedite dei clienti, il rapporto tra azienda e territorio. Sviluppare un’idea di business, che si tratti di una start up o di un nuovo business all’interno di un’impresa già esistente, richiede competenze solide, ma aperte ai cambiamenti in atto. Ecco perché la seconda Toolbox Experience si focalizza sulla comprensione di cos’è un modello di business, quali sono gli elementi che lo compongono e quali gli approcci migliori per metterlo in atto.